Con l’articolo di oggi ti induco a fare una riflessione su un aspetto che quasi mai viene considerato nella realizzazione di un sito web (o nel restyling): è nato prima il sito o il SEO specialist? Quanto è opportuno consultare un consulente SEO prima della realizzazione del sito web o del restyling del sito web? La risposta è che non solo è opportuno, è anche indispensabile. Se il tuo obiettivo è quello di creare un sito web professionale, di creare un sito web efficace, allora contattare un esperto SEO dev’essere una priorità, perché nuovo sito sta a consulente SEO come nuova casa sta ad architetto di interni.
Ma cos’è una consulenza SEO? Che vantaggi può apportare al tuo nuovo sito e quindi alla tua attività? Alla fine dell’articolo ti renderai conto che la tua priorità non dev’essere quella di risparmiare sul costo del sito web ma di fare le cose per bene, e capirai che per una consulenza SEO i prezzi possono sembrare spropositati solo a chi non ne coglie l’importanza e la complessità.
Consulenza SEO: perché prima della realizzazione del sito web (o del restyling del sito web)?
Inizio con le operazioni più frequenti che un bravo consulente SEO attua sui siti dei propri clienti:
- Il tuo consulente SEO per prima cosa analizzerà i tuoi competitors e il tuo target di riferimento;
- Definirà le keywords strategiche;
- Definirà la struttura del tuo sito web e farà in modo che la navigazione sia SEO friendly;
- Ti darà indicazioni su come dev’essere la struttura di un contenuto affinché sia SEO friendly;
- Attuerà delle ottimizzazioni UX (user experience) anche, e soprattutto, per chi si connette da dispositivi mobili;
- Ottimizzerà l’accessibilità da parte dei motori di ricerca (bot, spider);
- Farà in modo da evitare penalizzazioni sul tuo sito (si terrà lontano dalle tecniche di black hat).
1. Analisi dei competitor e del target
Prima di iniziare a lavorare sul tuo sito dovrai chiarire alcune cose, partendo appunto dall’analisi di questi due aspetti. Il motivo è semplice: bisogna individuare quale parole chiavi sono più o meno difficili da posizionare dal punto di vista della concorrenza, ma non solo. Capire chi sono i nostri concorrenti ci darà modo di valutare cosa funziona, ma anche cosa fare di diverso rispetto agli altri.
Il secondo aspetto, legato all’individuazione del target, dà indicazioni in base al tipo di pubblico che dobbiamo soddisfare: dove si trova? Ovvero, su che social interagisce? Che domande rivolge alla rete? E noi, come possiamo fornirgli delle risposte? Con che tone of voice? Con che argomentazioni?
Quindi questo passaggio è un aspetto fondamentale per pianificare qualsiasi strategia, sia dal punto di vista del marketing che da quello commerciale e di posizionamento.
2. Individuazione delle keywords
A questo punto il tuo consulente SEO sarà in grado di stabilire con quali keywords puoi concorrere. Attraverso dei tools (ad esempio SEOZoom o SEMrush) potrà definire qual è il volume di ricerca legato a ciascuna keyword, quali sono le parole chiave correlate e qual è il grado di complessità di posizionamento. In base a queste potrà anche decidere di stilare un calendario editoriale che dia supporto alla SEM attraverso un blog aziendale.
3. Struttura del sito web
L’architettura del sito web ha un’importanza determinante per il posizionamento di un sito internet. L’alberatura del sito deve fare in modo che il messaggio che vogliamo dare sia chiaro, sia ai boot di Google, che devono riuscire a muoversi agilmente nell’analisi del nostro sito, sia all’utente.
4. Ottimizzazione della UX
Un sito web che funziona è quello che garantisce una buona esperienza all’utente, e quindi un sito che offre risposte valide alle sue domande ma anche un sito piacevole da navigare e facile da utilizzare. Questo a prescindere dal dispositivo con il quale consulta un contenuto, ecco perché è fondamentale che ogni sito sia Mobile Friendly, e possibilmente responsive.
Google privilegia i siti che garantiscono la migliore User Experience, in quanto la sua priorità è la soddisfazione dell’utente, che fondamentalmente è il suo cliente.
5. SEO pulita
Le penalizzazioni di Google, sono una realtà, c’è poco da fare: se vengono intraprese delle azioni atte a raggirare l’algoritmo di Google, e se big G lo scopre, zac!, finisci dritto sul fondo della SERP e non è detto riuscirai mai più a risalire. Per smascherare gli impostori Google rilascia a frequenza variabile degli algoritmi di scraping, come ad esempio Caffeine, Panda, Penguin, che generano terrore nei confronti di webmaster, SEO Specialist e proprietari di siti di mezzo mondo.
Le azioni più scorrette e pericolose che un SEO specialist può attuare sono le tattiche così dette black hat. Queste tecniche funzionavano fino a qualche anno fa, ma con gli Update di Google chi ha utilizzato questi mezzucci è stato pesantemente colpito. Eppure ci sono alcuni millantatori che, forse per mancanza di aggiornamenti, continua ad utilizzarle mettendo a rischio i siti dei propri clienti. Le tecniche di black hat più frequenti sono:
- Azioni di link building fasulle, ad esempio tra siti appartenenti allo stesso proprietario, o scambio di link non spontanei, o backlink ottenuti dietro pagamento;
- Outgoing link, perché anche i link che puntano all’esterno hanno un’importanza cruciale. Infatti è consigliabile linkare solo siti autorevoli e che abbiano attinenza, ma in ogni caso è meglio non eccedere.
- Contenuti di bassa qualità o copiati: l’algoritmo Panda di Google si focalizza proprio sui contenuti: presentare articoli di poco valore, tanto per fare numero o per veicolare le keywords che vi interessano, sarà penalizzante. Stessa cosa per i contenuti copiati, che Google è sempre in grado di intercettare.
- Keyword stuffing: quando la “keyword density” è troppo alta a Google non piace! Eppure questa tecnica ha funzionato per anni. Oggi invece si sa che le parole chiave devono essere inserite all’interno del testo in maniera naturale e dando senso a quello che si scrive, evitando di infilare keywords in maniera forzata.
- Cloacking: questa strategia consiste nel generare un contenuto HTML differente a seconda che si tratti di un visitatore umano o di un motore di ricerca. Questa rappresenta una grave violazione come puoi leggere sulle Istruzioni per i webmaster di Google, perché fornisce risultati diversi rispetto a quelli che l’utente si aspetta.
Diffida dunque da chiunque ti proponga queste tecniche rischiose e con le quali, a lungo andare, ti faresti solo autogol. In ogni caso puoi tenere monitorato ciò che succede grazie a Google Analytics e Google Search Console.
L’articolo è concluso. Spero di averti fatto capire l’importanza di consultare un esperto SEO prima di creare un sito web che risulti efficace per il tuo business!