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Frequenza di rimbalzo: consigli per ridurla su Google Analytics

Luca Mainieri | | Tempo di lettura: 8 minuti
Frequenza di rimbalzo: consigli per ridurla su Google Analytics

La frequenza di rimbalzo, in inglese Bounce Rate, è la percentuale di visite relative ad una singola pagina. E’ il numero di visite nel quale una persona lascia il tuo sito dalla stessa Landing Page dalla quale è entrata senza cercare nient’altro. Molti pensano sia quasi impossibile ma puoi essere in grado di ridurre la tua frequenza di rimbalzo su Google Analytics attraverso alcuni metodi pratici da mettere in atto. Possiamo dire che la frequenza di rimbalzo è una delle metriche più incomprese su Google Analytics. Analytics è in grado di calcolare e riportare sia la percentuale della frequenza di rimbalzo di un pagina web, sia quella di un sito.

Come Google Analytics calcola la frequenza di rimbalzo?

Frequenza di rimbalzo di una pagina web= il numero totale di rimbalzi in una pagina in un certo periodo di tempo/numero totale di ingressi nella pagina nello stesso periodo di tempo

Qui i rimbalzi sono considerati come il numero delle visite alle singole pagine e gli ingressi sono il numero di volte che i visitatori sono entrati nel tuo sito sulla pagina

Frequenza di rimbalzo del sito web= numero totale di rimbalzi su tutte le pagine nel sito in un certo periodo di tempo/numero totale di ingressi su tutte le pagine nel sito (nello stesso periodo di tempo)

La frequenza di rimbalzo di una pagina è calcolata come: [rimbalzi totali (2070)/entrate totali (2424)]+100= 85,40%

La frequenza di rimbalzo della home page è calcolata come: [rimbalzi totali (171)/entrate totali (416)]*100= 41,11%

La frequenza di rimbalzo del sito web è calcolata come: [rimbalzi totali (4039)/entrate totali (5400)]+100=74,80%

Come hai notato dai calcoli riportati sopra:

La frequenza di rimbalzo di una pagina non ha nulla a che vedere con il tempo speso sulla pagina o sul sito web (un comune errore d’incomprensione commesso da webmaster).

La frequenza di rimbalzo può essere un metrica molto potente per misurare la qualità del traffico verso il tuo sito web oppure sulla tua landing page.

Dovresti tenere in considerazione molto scrupolosamente un’alta percentuale di bounce rate. Infatti, una percentuale elevata relativa alla frequenza di rimbalzo indica che le pagine di ingresso sul sito non sono rilevanti per i tuoi visitatori. Se le pagine di accesso al sito non sono rilevanti per tuoi utenti, non puoi aspettarti nessuna conversione, vendita oppure leads. Il tuo intero intento derivante dalla creazione del sito web non ha un valore commerciale.

Quindi…quale dovrebbe essere un buon livello di frequenza di rimbalzo?

Secondo il guru analitico Avinash Kaushik: “ Come test derivante dalla mia esperienza personale acquisita negli anni, è molto difficile avere una frequenza di rimbalzo sotto il 20%. Averne una sopra il 35% può iniziare ad essere preoccupante, mentre se è sopra al 50% la situazione è molto più complicata.

Ora la domanda da un milione di dollaro: come riduciamo la frequenza di rimbalzo?

Aggiusta il Bounce Rate del tuo sito web

Il modo più efficace per ridurre la frequenza di rimbalzo sul tuo sito web è di aggiustarla calcolando il tempo speso sulla pagina. In questo modo puoi avere traccia di un giusto livello di bounce rate. Ci sono diverse situazioni nel quale puoi ottenere conversioni tramite le visite di rimbalzo. Per esempio, è molto comune in caso di blog, news e siti di pubblicazione che i visitatori arrivino e lascino la pagina dalla stessa Landing Page senza cercare nient’altro. Questi visitatori in genere vengono sul sito web per leggere gli ultimi articoli pubblicati e poi lasciano il sito dalla Landing Page come se non ci fosse bisogno di cercare altro.

Ma quando le visite di rimbalzo sono relative alla singola pagina, Google Analytics vi potrebbe mostrare il 100% di frequenza di rimbalzo. Se un visitatore converte sulla tua pagina, allora la sua visita non dovrebbe essere conteggiata come rimbalzo, anche se quella visita è relativa alla singola pagina. Questo perché il nostro principale obiettivo non è ottimizzare la frequenza di rimbalzo ma ottenere conversioni. Questo è il motivo per cui vogliamo aggiustare il bounce rate. Una volta che gli aggiustamenti sono stati fatti, noterai delle riduzioni drastiche sulla tua frequenza di rimbalzo.

frequenza di rimbalzo

Riduci la frequenza di rimbalzo della pagina web tramite l’indice di profitto

L’indice di profitto è un report che riporta tutte le pagine redditizie del tuo sito. L’indice di profitto contiene tutte le pagine web che sono maggiormente profittevoli verso obiettivi di conversioni o transazioni. Così, se queste pagine web hanno una frequenza di rimbalzo elevata, si avrà un impatto elevato sul volume di conversione e sul tasso di conversione del tuo sito web. Hai bisogno di ridurre la frequenza di rimbalzo delle pagine nell’indice di profitto per migliorare le conversioni. Senza l’indice di profitto, ottimizzerai la frequenza di rimbalzo di un elevato volume di pagine web a caso che potrebbero o meno impattare il tuo business. Visto che l’indice di profitto contiene solo quelle pagine che hanno la capacità di portare conversioni o transazioni, puoi drasticamente migliorare i volumi dei tuoi leads se riesci ad isolarli sul tuo sito e focalizzarti su di essi.

L’indice di profitto di basa sulla famosa formula di Pareto (80/20):

  • 80% del tuo output deriva dal 20% del tuo input
  • 80% delle tue vendite deriva dal 20% dei tuoi prodotti
  • 80% delle tue conversioni deriva dal 20% delle tue pagine di contenuto
Formula di Pareto

Quindi quello che devi fare è di scovare quel 20% e focalizzarti su di esso per aumentare le vendite e le conversioni.

Segui questi step per creare l’indice di profitto su Google Analytics:

Step 1 Imposta tutti gli obiettivi rilevanti, il valore di questi obiettivi e il tracking di monitoraggio su Google Analytics.

Step 2 Assicurati di non avere nessun problema relativo alla collezione dei dati, di non aver impostato obiettivi irrilevanti oppure con valori a caso. Ogni dato è fondamentale poiché può influire sulle metriche della pagina.

Step 3 Ora crea un nuovo report personalizzato su Google Analytics, e chiamalo “indice di profitto”. 

Sviluppalo con le seguenti specifiche:

Dimensione primaria: Percorso della pagina 1

Dimensione secondaria (facoltativa): Percorso della pagina 2, percorso della pagina 3, percorso della pagina 4, percorso della pagina 5…

Indice di Profitto

Metriche: Valore di pagina, Pagine visualizzate, Pagina visualizzata, Percentuale di tempo speso sulla pagina, Frequenza di rimbalzo, Completamento obiettivi, Valore dell’obiettivo, Transazioni e Ricavi

Step 4 Filtra tutte le pagine web dal tuo report che non definisci pagine di contenuto utilizzando filtri avanzati sull’interfaccia di Analytics

Frequenza di rimbalzo su Analytics

Step 5 Filtra anche tutte quelle pagine web dal tuo report il cui valore di pagina è uguale a 0 e dove la visualizzazione di pagina è inferiore a 30 nell’ultimo mese. Qualsiasi pagina abbia un valore di pagina uguale a 0 non fornisce un valore economico al tuo business. E lo stesso vale per quelle pagine che hanno meno di 30 visualizzazioni mensili

Step 6 Salva il report come “Scorciatoia”. In questo modo non hai bisogno di definire filtri avanzati ogni volta che hai bisogno di analizzare l’indice di profitto. Per salvare il report come report scorciatoia, clicca nella dashboard su “scorciatoia” come mostrato sotto:

Frequenza di rimbalzo su Analytics

Nomina il tuo report come “Indice di Profitto” e clicca su ok. Ora dovresti vedere il tuo nuovo report sotto il menu “scorciatoia” a destra.

Frequenza di rimbalzo su Analytics

Step 7 Clicca il tuo report e aprilo, amplia il numero di pagine nell’indice di profitto. 

Frequenza di rimbalzo su Analytics

Queste sono le pagine più redditizie del tuo sito al momento. Queste sono le pagina su cui devi lavorare per aggiungere valore alla tua attività.

Bene. Ora hai bisogno di definire il motivo per cui la frequenza di rimbalzo è così elevata.

Stoppa le keywords/canali di mercato che stanno mandando del traffico di bassa qualità

Se sta arrivando al tuo sito del traffico che non ha nulla a che fare con i tuoi prodotti/servizi che vendi, è sicuro che i visitatori usciranno fuori dal sito quando atterreranno sulle tue pagine. Definisci le fonti di traffico che stanno mandando bassa qualità e poi stoppa le campagne su Adwords oppure le keyword target della landing page.

Crea una Landing Page che soddisfi le ricerche degli utenti

Se stai ottenendo del traffico di qualità ma la tua landing page di destinazione non soddisfa la ricerca degli utenti, poi i visitatori del sito sono più orientati a uscire nel momento in cui entrano sul sito. Per esempio, un utente sta navigando per un’informazione riguardo a “servizi SEO” e se la tua pagina di destinazione fornisce informazioni generali riguardo a servizi di web marketing generici, il visitatore è più portato a uscire.

Creare una Landing Page che mostri in maniera evidente la tua Call to Action 

Se la tua Landing Page non presenta una call to action oppure non mostra in maniera evidente una CTA, allora farai fatica a portare visitatori sul tuo sito web. Titolo, sottotitolo e indizi direzionali ti permettono in modalità eccellente di mostrare il tuo CTA.

Mostra le tue CTA in maniera rilevante nella tua Landing Page

Le CTA possono portare i tuoi visitatori a venire sul tuo sito e poi rimbalzare. La CTA può essere presente sotto forma di bottone, banner, video oppure link del tuo sito. Nel caso di una ricerca organica può presentarsi sotto forma di tag title e description della landing page. Nel caso di ricerche a pagamento (come Google Adwords) la call to action può essere nella forma di title e description del tuo annuncio. Per esempio, se il tuo annuncio banner sul sito dice: ”vieni a provare i nostri servizi SEO” ma poi il click porta il visitatore sulla home page del sito web anziché alla landing page che offre una spiegazione di questi servizi, di conseguenza ci sarà un numero elevato di rimbalzi. Devi riuscire a soddisfare la promessa che hai fatto ai tuoi visitatori durante la loro ricerca sul tuo annuncio nei motori di ricerca oppure aspettati una elevata frequenza di rimbalzo. Quindi fai in modo che il tuo CTA sia rilevante nella tua Landing Page.  

Sviluppa contenuti che possono essere consumati in poco tempo

Se la tua landing page soddisfa perfettamente le ricerche dei visitatori ma il contenuto è pesante e lungo da finire in poco tempo potresti avere una frequenza di rimbalzo elevata. Anche se alcuni visitatori sono ancora interessati al tuo contenuto, sono ancora più portati a uscire nel momento in cui entrano e scelgono di tornare indietro per cercare un contenuto più leggibile. Quindi cerca di creare contenuti leggibili in poco tempo.

Utilizza il tracking di monitoraggio di eventi per Ajax/flash basato sui contenuti

In caso di contenuti o sito web basati su Ajax/Flash, molte interazioni prendono vita in una singola pagina (come click su immagini, caricamento di una pagina/video flash/pop up…). Quindi, nella maggior parte dei casi, i visitatori non hanno bisogno di caricare un’altra pagina sul tuo sito. Di conseguenza, la frequenza di rimbalzo è molto elevata. In caso di sito web basato su flash, la frequenza di rimbalzo sarà al 100% se le interazioni degli utenti non sono monitorate con tracking di eventi. 

Creare landing page con un certo appeal e un caricamento di pagina veloce

In base ad una recente ricerca, un visitatore decide in 8 secondi o meno se stare o lasciare il tuo sito web. Qui sotto puoi trovare solo alcune delle principali ragioni per cui gli utenti lasciano il tuo sito web dalla landing page senza ricercare nient’altro:

  • Povero design della pagina
  • Povera UX
  • Non utilizzare un layout responsive. Molte landing pages diventano difficili da leggere su device con schermi differenti
  • Annunci ingombranti oppure troppi annunci above the fold
  • Troppo testo
  • Povera formattazione (non utilizzare sottolineature, bold, italics…)
  • Non differenziare i diversi paragrafi

Bene. Il nostro articolo è terminato. Spero che vi sia stato utile non solo per capire come calcolare la frequenza di rimbalzo su Google Analytics, ma anche l’importanza di essa a livello di performance per il proprio Business aziendale. In ogni caso, se avete bisogno di ulteriori consigli in ambito Web Marketing, non esitate a contattarci!  

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