Spesso si sente parlare di Design Thinking, UX Design e User Experience in modo intercambiabile tra loro, quando si parla di prodotti e servizi digitali. Tuttavia si tratta di concetti che presentano alcune sostanziali differenze.
Oggi questi concetti hanno fatto breccia all’interno di diverse realtà imprenditoriali ma quali sono le differenze e come possono entrare in contatto tra loro?
Uno dei grandi temi degli ultimi anni, spesso però poco considerato dai non addetti ai lavori, è l’esperienza dell’utente, ovverosia tutti gli aspetti dell’interazione dell’utente con l’azienda, i suoi servizi o i suoi prodotti.
In termini pratici possiamo dire che l’esperienza utente riguarda le aspettative dell’utente e l’effettiva o no soddisfazione di tale aspettativa.
L’esperienza dell’utente può iniziare con la visualizzazione di un annuncio su internet per l’acquisto di un prodotto con consegna a domicilio.
In questo caso l’esperienza utente riguarderà l’utilizzo del sito web dove abbiamo acquistato il nostro prodotto, l’attesa della consegna da parte del corriere, le emozioni e sensazioni che accompagnano l’attesa e il momento stesso in cui riceviamo il prodotto ordinato.
Diventa quindi fondamentale, anche da un punto di vista prettamente legato al marketing umanistico, riuscire nella missione di garantire la miglior esperienza utente ai nostri clienti.
Cos’è l’UX Design
C’è un motivo in particolare per cui ho introdotto l’argomento parlando dell’esperienza utente. Il motivo è che l’esperienza utente può essere resa significativa e pertinente proprio dall’UX Design.
L’ UX Design, come forse avrai intuito, è la progettazione dell’esperienza utente, intesa come un processo mirato a lasciare negli utenti una percezione positiva dell’interazione con un prodotto o servizio.
Obiettivo dell’UX Design è quindi aumentare la soddisfazione e la fedeltà di un utente attraverso il miglioramento dell’usabilità, la facilità d’uso e il piacere fornito nell’interazione tra il cliente e il prodotto.
Non a caso UX Design è un termine coniato dallo psicologo cognitivo Donald Norman per indicare l’insieme di aspetti che riguardano l’interazione con un prodotto o servizio.
L’UX Design quindi si occupa di prendere in considerazione l’intero processo che svolge l’utente per arrivare al prodotto o servizio.
Nel caso della realizzazione siti web e nello sviluppo di app mobile il processo di progettazione dell’esperienza utente è mirato a migliorare tutti i processi di interazione con il sito, dagli aspetti grafici alla progettazione dei workflow e dei touchpoint.
In ultima analisi, una progettazione ottimale dell’UX dovrebbe portare idealmente a siti belli, pratici e semplici da utilizzare.
Non a caso sviluppare una buona interfaccia vuol dire andare incontro alle esigenze dell’utente, rispondere alle sue aspettative e permettere di interagire con una applicazione in modo semplice e piacevole.
Il concetto di fondo non si limita quindi a una mera questione grafica ma, più in profondità, interviene a livello di progettazione dell’interazione con il sito web.
Questo approccio orientato alle esigenze dell’utente ha diversi tratti in comune con il Design Thinking e spazia tra diverse discipline come il marketing, il design, la psicologia e il project management.
Che cos’è il Design Thinking
Dopo una breve introduzione all’UX Design è giunto il momento di una infarinatura sul Design Thinking.
Il termine Design Thinking nasce alla Stanford University dalla mente di due docenti di ingegneria meccanica, David Kelley e Tim Brown.
Possiamo definire il Design Thinking come un processo iterativo atto a risolvere problemi complessi.
Con il Design Thinking si cerca quindi di comprendere l’utente, sfidare le proprie assunzioni iniziali e identificare strategie e soluzioni in un’ottica di problem solving.
Il Design Thinking si concentra sulla risoluzione di problemi attraverso la comprensione dei bisogni dell’utente, cercando di creare più soluzioni creative possibili a un determinato problema, nell’ottica di un forte orientamento all’utente.
A questo punto ti apparirà chiaro che il processo che sta alla base del Design Thinking è simile all’UX Design dal punto di vista dell’attenzione all’utente. Non a caso, il Design Thinking può essere utilizzato come approccio nell’UX Design come in altri ambiti.
Per comprendere al meglio il Design Thinking possiamo prendere in considerazione il modello messo a punto dall’Interaction Design Foundation.
Nel dettaglio, il modello è così composto:
Empatizzare
La prima fase del modello alla base del Design Thinking è l’empatia. Si tratta di sviluppare una comprensione di come pensa e agisce l’utente, immedesimarsi in lui, carpire i suoi bisogni per avviare la nostra progettazione.
Definire
In questa seconda fase si mettono insieme le informazioni che abbiamo raccolto durante la fase dell’empatia. Lo scopo è quello di definire i problemi principali sorti con l’analisi delle nostre osservazioni.
Ideare
In questa fase entra in gioco la generazione di idee. Con le conoscenze raccolte nelle prime due fasi, è possibile iniziare a pensare in maniera creativa (magari fuori dagli schemi) per identificare nuove soluzioni ai problemi individuati.
Prototipare
La quarta fase è la cosiddetta fase della prototipazione. Quale soluzione migliore se non quella di costruire diversi prototipi del nostro prodotto per esaminare le soluzioni di eventuali problemi?
Testare
Si tratta della fase finale, quella in cui si avvia un vero e proprio processo iterattivo dove i risultati generati dalla fase di test vengono utilizzati per ridefinire i problemi fino a trovare la soluzione migliore.
Perché usare il Design Thinking
Il processo e la metodologia del Design Thinking ci aiutano nel comprendere la mentalità delle persone, per le quali stai costruendo i tuoi prodotti e servizi, per sviluppare una comprensione più profonda dei bisogni ancora insoddisfatti o delle necessità alle quali un prodotto / servizio deve rispondere.
L’applicazione corretta del processo di Design Thinking non ci aiuta a fare progetti perfetti ma ci aiuta a ridurre al minimo il rischio di implementare la soluzione sbagliata o di sbagliare gli obiettivi di sviluppo.
E’ importante comprendere che alla base del metodo di Design Thinking c’è un processo iterativo che prevede azioni di misurazione e di correzione degli sviluppi al fine di arrivare a progettare servizi e prodotti intorno all’utente.
Design Thinking vs UX Design: quali sono le differenze
Scindere i due concetti può sembrare difficile ma possiamo pensare al Design Thinking come ad un approccio concettuale nel fornire soluzioni creative a diversi tipi di problemi. Altresì, possiamo pensare alla UX Design come il processo con cui costruire prodotti che forniscono esperienze utente significative e pertinenti.
Il Design Thinking è un processo e una metodologia. Si tratta di applicare un metodo specifico di pensare alle interazioni con prodotti e servizi e fornisce gli strumenti per attuare un processo di analisi e progettazione. Il Design Thinking non consiste nel risolvere un problema particolare, ma nel trovare il problema giusto da risolvere. Può essere ampiamente applicato ad aree che sono tradizionalmente al di fuori del “Design” perché l’output del Design Thinking non è necessariamente un design tradizionale.
UX Design riguarda l’azione e l’output della progettazione vera e propria dell’interazione tra una persona ed un oggetto / servizio / applicazione. Ciò include il design dell’interazione, il design visivo e l’architettura dell’informazione. Il termine è più comunemente usato rispetto all’interazione uomo-computer. UX Design al suo interno non definisce un processo specifico e non formalizza dei metodi.
Entrambi, Design Thinking e UX Design, condividono le chiavi per creare un’esperienza utente di qualità, costruita su una profonda comprensione degli utenti e delle loro esigenze.