Il blog aziendale è una delle certezze incrollabili in questo mondo. Quando c’è bisogno di farsi notare online, e di posizionare un contenuto centrale per il tuo business, la soluzione arriva su un piatto d’argento: bisogna aprire un corporate blog. Ma per quale motivo? Cosa si nasconde dietro questa metodologia di lavoro?
Tutto si ritrova nell’universo inbound marketing, quell’insieme di strategie utili per farti trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te. Si passa dall’interruption al permission marketing: non sono parole mie ma di Seth Godin, e il blog è lo strumento principe di questa rivoluzione.
In questo concetto di promozione (non devi colpire ma farti trovare) l’azienda si ritrova con un piccolo problema. E si domanda: “Come faccio a promuovermi e a spingere i miei prodotti se la pubblicità viene ignorata e bypassata?”. Qui entra in gioco il blog aziendale.
Blog aziendale: cos’è e a cosa serve
Vuoi una definizione di corporate blog? Niente di più semplice: con questo termine si intende un diario online che viene sfruttato dalle aziende per pubblicare articoli con un tono di voce differente da quello usato nel sito web istituzionale. Il portale rimane fermo, il blog si evolve e intercetta nuovi lettori.
Il blog aziendale, di solito, nasce in una sottocartella del dominio principale o in un dominio di terzo livello. Il suo ruolo, nel momento in cui viene definito attraverso una strategia di web marketing, può abbracciare diversi obiettivi. In primo luogo, però, è giusto sottolineare un passaggio: in una strategia SEO, il blog aziendale può e deve coprire le ricerche informazionali. Con articoli che si allontanano dai comunicati stampa e dai pubbliredazionali.
Se le pagine commerciali del sito, le famose landing page, tentano di intercettare le query transazionali – quelle che riguardano il fare qualcosa e magari acquistare un bene – il blog insegue altre esigenze. Vale a dire quelle di chi fa domande su Google, e si aspetta delle risposte. Quindi, operare con il content marketing del blog aziendale può essere la chiave di volta per dare il benvenuto a una fetta di traffico impossibile da cogliere in altro modo.
Gli obiettivi di un corporate blog
Certo, il blog aziendale ti aiuta a portare traffico. Ma se vuoi muoverti nel miglior modo possibile in questo mondo devi puntare su un piano editoriale ben definito. Per fare questo hai bisogno di analisi dei competitor, studio del target e mappa dei contenuti. Tutto, però, si lega a definizione e descrizione degli obiettivi. Perché aprire un blog aziendale? Te lo spiego subito:
Brand awareness
Vale a dire la conoscenza del brand, la capacità di una marca di farsi riconoscere e fare in modo che il proprio nome si colleghi a valori positivi. Un blog curato, con contenuti di qualità, ti aiuta a raggiungere questo scopo. E a fare un buon lavoro di online branding.
Ottimizzazione SEO
Il vantaggio in termini SEO del blog aziendale non riguarda solo (per modo di dire) il posizionamento per le query informative, ci sono altri benefici. Come, ad esempio, i link interni e l’attenzione che guadagni agli occhi di Google nel momento in cui pubblichi contenuti freschi.
A tutto questo si aggiunge la capacità del blog aziendale di diventare una fonte di link in entrata. È molto più semplice, infatti, ottenere collegamenti e menzioni quando hai articoli utili da condividere con il pubblico. Riusciresti a guadagnare questo risultato con un portale statico pieno di paragrafi istituzionali?
Lead generation
Il blog aiuta a fare lead generation. Porta traffico, attraverso banner e pop-up, verso le pagine che attirano i potenziali clienti e può essere usato come leva per smuovere persone interessate a contenuti. Vale a dire i famosi lead magnet che si scaricano dopo aver inserito l’email.
Community
Altro grande beneficio derivato dalla presenza di un blog aziendale: la possibilità di formare una relazione intima e personale con il lettore. Ovvero il potenziale cliente. Qui puoi rispondere alle domande, creare discussioni e generare contenuti da condividere sui social per accendere ulteriori confronti.
Insomma, il blog aziendale è vicinanza con la propria audience. A patto che che venga visto come tale: se si usa il diario solo per spingere contenuti commerciali e autoreferenziali il rischio è quello di perdere tempo e soldi. Nonostante l’equilibrio così delicato, il blog resta una delle tattiche più efficaci quando si prende in esame il content marketing. Non solo per il B2C.
Come creare un blog aziendale
La procedura è quella che si applica quando vuoi pubblicare un sito web: devi scegliere un CMS, acquistare hosting e dominio, definire un tema e andare online. A questo punto, però, devi anche indicare un calendario editoriale per pubblicare articoli con costanza. Non penserai di chiudere l’opera in modo così semplice, vero? C’è bisogno di costanza. E minimo 2 o 3 anni di pubblicazioni.
Una delle caratteristiche dei blog, aziendali o meno, è la capacità di evolversi e di modificarsi. La home page diventa un continuo susseguirsi di contenuti e questo attira l’attenzione delle persone. Ma anche del crawler di Google che sarà ben felice di scoprire sempre nuovi articoli da dare in pasto ai lettori. Se ne saranno degni, questo è chiaro.
Quindi, un blog aziendale può essere parte di un sito web (www.miosito.it/blog) o nascere come unica entità online della tua azienda. Vale a dire, il corporate blog è il sito aziendale. Però ci sono dei punti da curare per evitare che il tuo progetto naufraghi alla prima difficoltà.
Consigli SEO (e non solo) per blog aziendale
La SEO svolge un ruolo imprescindibile nell’ottimizzazione di un corporate blog. Di conseguenza è giusto suggerire una serie di punti per assicurarti che tutto si muova nel modo giusto. Ecco cosa osservo personalmente per fare in modo che i progetti vadano nella direzione giusta:
- Aggiungi sempre la sitemap.xml su Google Search Console.
- Ottimizza le categorie e i tag: devono essere utili per Google e gli utenti.
- Dai un occhio di riguardo a tag title, URL, description e header.
- Inserisci immagini leggere, di qualità e con i tag SEO.
- Genera una struttura di permalink semplice e snella.
- Crea contenuti dedicati a un tema, ma capaci di abbracciare più query.
Quest’ultimo punto è decisivo. Oggi l’ottimizzazione SEO on-page non riguarda la singola keyword ma un topic, un intento di ricerca. Di conseguenza devi essere in grado, con i tuoi articoli informativi, di posizionarti e soddisfare diverse query. In questi casi è importante studiare le correlazioni con l’argomento principale e per fare questo puoi usare diversi SEO tool. Quello che preferisco?
Lo hai capito dal video: Answer The Public. Questo strumento organizza i Google Suggest in diverse soluzioni e ti dà la possibilità di incrociare idee per i paragrafi da affrontare in un articolo. Senza dimenticare ciò che può fare per individuare veri e propri titoli da mettere nel calendario delle pubblicazioni.
Tu hai già creato un blog per la tua azienda?
Mi sembra il momento di riflettere su questo step, senza però improvvisare e correre. Non lo devi fare per forza e non devi aprire un blog a tutti i costi. Questo è un punto di riferimento per definire la tua strategia di web marketing: valutare la presenza di determinati strumenti. Non tutto è utile e ci sono momenti in cui devi mettere da parte (o magari ignorare del tutto) alcune idee. Questo vale anche per il blog aziendale. Sei d’accordo? Hai fatto quest’esperienza? Ti aspetto nei commenti.